Standard di lavoro

ASPETTI GENERALI

Il segugio maremmano è un cane da seguita utilizzato prevalentemente nella caccia al cinghiale, ma si adatta bene anche nella caccia alla lepre e ad altri mammiferi.

CENNI STORICI

Il segugio maremmano sin dalla sue origini è stato utilizzato prevalentemente nella caccia al cinghiale in un ambiente impervio e inaccessibile, dove l’orografia del terreno e boscaglie intricatissime rendevano l’attività venatoria un’impresa. La macchia mediterranea, autentico regno dell’irsuto, è stata dunque la fucina dove s’è plasmato questo segugio inizialmente selezionato principalmente in funzione delle sue capacità venatorie. In estrema sintesi, a seguito di queste caratteristiche ambientali, in Maremma si è sviluppata la caccia al cinghiale in battuta. Una forma di caccia molto particolare dove le qualità venatorie di questo segugio si esaltano regalando infinite emozioni ai cacciatori che la vivono.

Storicamente, per ovvi motivi economici contingenti, veniva utilizzato principalmente in singolo e in coppia, classi nelle quali eccelle, ma successivamente utilizzato in muta, il segugio maremmano ha dimostrato capacità e coesione anche in questa specializzazione. Per molti anni le caratteristiche salienti ricercate da quei “canai” maremmani che hanno contribuito alla genesi di questa razza sono state:

a) Iniziativa e ampiezza nella cerca
b) La tenacia nel seguire la passata notturna
c) L’efficienza nell’abbaio a fermo
d) La perseveranza nella seguita
e) Il collegamento con il conduttore
f) La coesione della muta

In relazione alle specifiche richieste nelle prove si lavoro il segugio maremmano dovrà comportarsi come segue.

CERCA

La presa del terreno nella ricerca della passata è ordinata e piena d’iniziativa, senza inutili vocalizzi, ampia, ma sempre collegata al conduttore.

ACCOSTAMENTO

Rilevata passata notturna il segugio maremmano la segnala con voce squillante, modulando il tono in funzione all’intensità dell’usta percepita. La traccia notturna dev’essere seguita con continuità; data la linearità della passata del cinghiale non vi devono essere interruzioni durante l’azione di accostamento; sono ammesse incertezze nella risoluzione di eventuali falli qualora il segugio lavori su pascolo notturno e nella fase di accostamento su lepre o volpe.

ABBAIO A FERMO

Il cane giunto alla lestra, può riflettere un attimo in silenzio per posizionarsi in favore di vento e alla giusta distanza dal selvatico, dopodiché inizierà ad abbaiare a fermo.

In questa fase, caratterizzata da vocalizzi più imponenti di quelli emessi durante l’accostamento, il cane deve dimostrare di essere costantemente padrone della situazione, palesando né paura, né eccessiva esuberanza. L’abbaio a fermo deve svolgersi in modo continuo e cadenzato, sono possibili raddoppi di voce a segnalare eventuali piccoli movimenti dell’irsuto. Non devono esserci pause salvo nei casi in cui l’irsuto si metta in difesa caricando il segugio, che dopo essersi riposizionato in sicurezza riprenderà ad abbaiare. Segugi maremmani impegnati nel fermo

SEGUITA

Nel momento in cui il cinghiale parte ha inizio la seguita, che sarà adeguata alla tipologia di selvatico braccato (cinghiali abbrancati, verro, selvatici di piccola taglia). Quest’azione è certamente sempre ben vocalizzata ed incalzante, eventuali brevi pause potranno esserci qualora il segugio debba risolvere un fallo. Nel caso in cui, durante l’inseguimento il selvatico si fermi, il segugio maremmano si concede un attimo di pausa necessaria a posizionarsi a favore di vento e giusta distanza dall’irsuto, dopodiché si ripropone in una nuova fase di abbaio a fermo. L’alternarsi di fasi di seguita e di abbaio a fermo può ripetersi più volte nell’arco della giornata, in dipendenza dell'ambiente e del selvatico inseguito. L’espressività nel segugio maremmano è qualità saliente, dal tono della voce il canettiere può capire la tipologia di cinghiale inseguito.

COESIONE

I segugi maremmani si ammutano abbastanza bene, inoltre il loro innato istinto di collaborazione viene alimentato dalla stessa natura del selvatico prediletto. Nell’insieme della muta ogni cane svolge un ruolo ben determinato per il successo della cacciata e la canizza assume un gradevole coro di voci piacevole ad ascoltarsi.

COLLEGAMENTO CON IL CONDUTTORE

Una volta finita la cacciata, sia con esito positivo che negativo, il segugio maremmano rientra con solerzia e precisione dal conduttore.

ALTRI MAMMIFERI

Il segugio maremmano si adatta molto bene a cacciare anche mammiferi differenti dal cinghiale. Il maremmano è un ausiliare di grande iniziativa, abile boschettatore che fa della rapidità nello scovo una delle sue peculiarità.